Stiamo
vivendo un'epoca il cui è evidente a chiunque che dobbiamo trovare
una nuova via per riuscire a salvare la terra e salvarci noi,
umanità, e forse, unitamente alle nuove tecnologie ''pulite'' e agli
sviluppi scientifici, ancor più l'acquisizione di una coscienza che
ci aiuti a riequilibrare il rapporto con la Natura, a rimediare a
molte discrepanze sociali ed economiche e molti altri problemi
ancora, potrebbe venire dal un passato che sembra remoto, ma che
giace latente dentro ognuno di noi, sepolto sotto strati di secoli di
indottrinamento, che ci hanno portato alla situazione attuale.
1)
L'AGRICOLTURA DEI CELTI E LA NATURA: forse non tutti sanno che la
produzione cerealicola dei Celti, che aveva già di per se il pregio
non essere mai di monocoltura, era fatta in quello che al giorno
d'oggi potremo tranquillamente definire biodinamico (piccoli
appezzamenti, l'uso della siepe che li divideva, ed era un elemento
importante per la protezione dei prodotti agricoli dalle piaghe,
varietà delle colture...) e quindi riuscivano ad avere dei raccolti
talmente abbondanti che la produzione per esempio in antica
Britannia, in tonnellate di cereale per ettaro, è stata superata
solo negli anni '50 con la malaguarata introduzione dei pesticidi e della
chimica!
2) L'IMPATTO DELLA POPOLAZIONE SUL TERRITORIO: molte volte da
coloro che hanno tacciato la cultura celtica come primitiva e poco
sviluppata, adducendo al fatto che non avesse prodotto
un'urbanizzazione come altre culture occidentali, contemporanee o
successive, non viene colta una profonda ragione per cui i Celti non
ci hanno lasciato città e monumenti, ed in realtà è molto semplice
da comprendere.
Non era una
civiltà urbanizzata, perché la popolazione viveva il più possibile
sparsa sul territorio, in modo che ci fosse il minor impatto possibile
sulla natura che li circondava, e quando la popolazione cresceva a
tal punto che questo equilibrio rischiava di essere infranto,
venivano presi tutti rimedi del caso, come la migrazione di parte
della tribù in altre terre.
Ma quello era il rimedio estremo, perché
in realtà era lo stile di vita dei Celti che equilibrava già di per
sé la situazione, con il concetto che non si doveva prendere dalla
natura più dello stretto necessario, e non si doveva saccheggiarla
come invece ai nostri giorni viene fatto da chi ha interessi
economici e non vede niente altro...