giovedì 17 gennaio 2019

I CELTI E L'ACQUA

L'acqua era uno degli elementi primordiali venerati dai Celti in forma divina, per le sue caratteristiche e i suoi aspetti ambivalenti. Poteva essere benigna per gli utilizzi dell'uomo, o poteva essere fonte di pericolo, con la sua potenza distruttiva negli eventi naturali, quali piene, mareggiate, o tempeste.
Era essenziale alla vita, solamente dove c'era sufficiente abbondanza d'acqua dolce la tribù poteva stabilirsi e prosperare, rappresentava fecondità per l'agricoltura, per boschi e pascoli, e quindi per l'allevamento, era simbolo di purificazione, guarigione, e sacralità. Al chiaro di luna l'acqua lustrale era raccolta tramite un panno, prendendo la rugiada che si condensa nei prati, quindi purificata con l'immersione di un tizzone ardente del fuoco sacro, e trattata con incantesimi dai Druidi, per i rituali di divinazione da cui trarre profezie.

Era l'elemento principe del contatto con il divino ed il soprannaturale, infatti, fonti, fiumi, e laghi, erano venerati, tanto che presso le polle d'acqua erano spesso situati i nemeton (luogo sacro) dove veniva gettate le offerte votive. Tra questi doni ai loro déi, quello di offrire una spada gettandola nello specchio d'acqua era considerato un grandissimo sacrificio, per ovvi motivi, e in questo aspetto possiamo ritrovare le origine celtiche del ciclo arturiano di excalibur e della dama del lago.
Presso i Celti le divinità femminili erano spesso personificate dal corso d'acqua che bagnava il territorio a loro dedicato, come si può trovare nel nome dei fiumi Don e Danubio, collegati alla dea Danu, dea madre delle acque, corrispettiva dell'omonima divinità indiana della tradizione sanscrita, madre delle acque primordiali.
Alle acque del mare era invece legato Manannan mac Lir (figlio del mare) che veniva invocato per propiziare la navigazione e la pesca.
Numerose sono le leggende celtiche in cui l'elemento acqua è presente e significativo, e tramite tutti questi particolari se ne deduce come la cultura celtica avesse un estremo rispetto nel suo rapporto con questo elemento essenziale, come del resto con tutti gli altri aspetti della natura che la circondava.

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