I cani avevano una grande importanza presso i Celti, sia nella vita
pratica, per la caccia, la guardia e la guerra, la compagnia e la
protezione dei bambini, che per i significati simbolici che questo
animale aveva.
Erano animali dalle molteplici doti quindi e per la
cultura celtica fare un termine di paragone tra un cane ed un guerriero
era per quest'ultimo un onore, poiché
significava riconoscerne e stimare la sua funzione di protettore della
tuath, della tribù. Innumerevoli sono i riferimenti nei miti celtici ai
loro segugi, tra cui il più conosciuto ed eclatante è l'appellativo
dell'eroe Cù Chulainn che significava ''bracco di Cullan'' per
l'appunto. Il cane era legato anche all'iniziazione e alla figura del
guerriero, nonché ritenuto il guardiano tra il mondo dei vivi e quello
dell'oltretomba, appare al fianco di numerose divinità, come i segugi di
Arawn, il dio della terra dei morti, Manannan il dio del mare e perfino
Lugh che era accompagnato dal suo cane invincibile quando scendeva in
battaglia.
Per tutta l'antichità i Celti erano rinomati presso gli altri
popoli per l'abilità nell'allevamento dei loro cani e nella cura che
avevano nel mantenerli, tanto che in occasione di molte festività i
segugi erano ornati di fiori e potevano partecipare ai banchetti che
seguivano le celebrazioni.
Tuttora, delle razze selezionate o recuperate
durante la storia, ci rimangono per esempio quelle dei Wolfhound
Irlandesi (e del Deerhound Scozzese strettamente legato al Wolfhound
irlandese, fu il principale contributore al recupero di quella razza
quando fu ricreato alla fine del 19°secolo) che sono stati sempre
rinomati per la loro forza e audacia, tanto da essere denominati
cacciatori di lupi, usati addirittura per la guerra, per la loro stazza
eccezionale, ma mansueti e buoni con i cani più piccoli e protettivi ed
affettuosi con i bambini, dei veri giganti buoni!
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